L’idea è quella di far riflettere gli utenti della strada, siano essi automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, sul fatto che ognuno ha il suo spazio e se rispetta quello altrui tutti potranno fruire meglio dei servizi che la città offre: basta davvero poco per poter vivere meglio insieme.

Parte in questi giorni il progetto “Movimento Romano Biciclette Organizzate” (MORBO), un’iniziativa volta alla sensibilizzazione al rispetto degli spazi urbani nella città di Roma.

L’idea è quella di far riflettere gli utenti della strada, siano essi automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, sul fatto che ognuno ha il suo spazio e se rispetta quello altrui tutti potranno fruire meglio dei servizi che la città offre: basta davvero poco per poter vivere meglio insieme.

Chi come me usa la bicicletta tutti i giorni, per andare a lavoro o per girare in città – spiega l’ideatore del progetto, Marco Brancacciasa bene che è fin troppo frequente che le piste ciclabili vengano utilizzate per parcheggiare le automobili, come corsie preferenziali per i motorini o al posto dei marciapiedi.
Sono anche un automobilista e so cosa significa spostarsi a Roma in auto: siamo tutti sempre di corsa e ogni minuto è importante. Ma basterebbe davvero pochissimo per rispettare gli altri, contribuire a rendere la città meno caotica e vivere tutti meglio
”.

Tramite un magnete, il Morbo si attacca alle automobili che, parcheggiate dove non dovrebbero, ostacolano il passaggio delle biciclette. Un codice QR porta a una pagina che spiega come “guarire” dal male dell’inciviltà.

Non è mia intenzione ergermi a paladino di qualcosa o di qualcuno – continua Brancaccia – si tratta solo di provare a dare una scossa a Roma ormai troppo abituata al brutto, alla prevaricazione,  al “vabbe’ ma tanto”, all’egoismo. Viviamo in una città che potrebbe essere meravigliosa, ma perché lo sia dobbiamo contribuire tutti insieme”.

 L’idea del Morbo è dunque in partenza e nei prossimi giorni attaccherà senza pietà.

Sicuramente ce ne saranno parecchi di magneti da attaccare – continua – ma meglio uno dei miei magneti che una multa!

Come dargli torto?

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